Testo della poesia
1. La nebbia a gl’irti colli
2. Piovigginando sale,
3. E sotto il maestrale
4. Urla e biancheggia il mar;
5. Ma per le vie del borgo
6. Dal ribollir de’ tini
7. Va l’aspro odor de i vini
8. L’anime a rallegrar.
9. Gira su’ ceppi accesi
10. Lo spiedo scoppiettando:
11. Sta il cacciator fischiando
12. Su l’uscio a rimirar
13. Tra le rossastre nubi
14. Stormi d’uccelli neri,
15. Com’esuli pensieri,
16. Nel vespero migrar.
Parafrasi affiancata
1. La nebbia sui colli privi di vegetazione
2. Si alza gonfia di goccioline umide
3. e, mosso dal poderoso vento di maestrale,
4. il mare scroscia rigonfio e le onde si coprono di schiuma bianca;
5. ma lungo le strade del paesino,
6. dalle botti in cui fermenta
7. va l’odore pungente e amarognolo del vino
8. a rallegrare l’animo delle persone.
9. Gira sulla legna della brace infuocata
10. lo spiedo scricchiolando;
11. il cacciatore fischietta allegro
12. Stando sulla soglia della porta di casa a osservare attentamente
13. tra le nubi rossastre
14. gli stormi di uccelli neri – le rondini -,
15. che come i pensieri malinconici dell’esiliato che vagano verso l’orizzonte lontano,
16. Iniziano il loro viaggio migratorio nella luce del crepuscolo.
Parafrasi discorsiva
La nebbia sui colli privi di vegetazione si alza gonfia di goccioline umide e, mosso dal poderoso vento di maestrale, il mare scroscia rigonfio e le onde si coprono di schiuma bianca; ma lungo le strade del paesino, dalle botti in cui fermenta va l’odore pungente e amarognolo del vino a rallegrare l’animo delle persone.
Gira sulla legna della brace infuocata lo spiedo scricchiolando; il cacciatore fischietta allegro stando sulla soglia della porta di casa a osservare attentamente tra le nubi rossastre gli stormi di uccelli neri – le rondini -, che come i pensieri malinconici dell’esiliato che vagano verso l’orizzonte lontano, iniziano il loro viaggio migratorio nella luce del crepuscolo.
Figure Retoriche
-
Allitterazioni
-
Sinestesia
Nelle verifiche e negli esercizi vengono sempre chieste le figure retoriche e la loro spiegazione.
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Analisi e Commento
Le Rime nuove seguono i metri tradizionali della poesia italiana, contemplano tutta la varietà dei temi carducciani e sono spesso ispirate dalle impressioni suscitate dalla lettura dei classici della letteratura o dalla rievocazione nostalgica di eventi storici del passato o di momenti della propria giovinezza per stigmatizzare la mediocrità del presente. Non mancano, inoltre, le note paesaggistiche, soprattutto maremmane, e la tematica amorosa.
La poesia San Martino, famosissima, è un bozzetto che evoca un quadro paesaggistico attraverso pochi tratti impressionistici, quasi pittorici, ed è molto semplice e lineare, tuttavia mostra una struttura tipicamente carducciana, in cui a immagini negative, il poeta tenta di opporre scene più liete, ma alla fine sono le prime a prevalere.
La prima e l’ultima strofa, così come la seconda e la terza, si richiamano a vicenda, poiché presentano temi simili. Le notazioni paesaggistiche autunnali della prima strofa (la nebbia, la pioggerella, gli alberi spogli, il mare agitato) suggeriscono non solo malinconia, ma anche l’idea della morte, ripresa, circolarmente, dagli “uccelli neri” dell’ultima strofa, dal valore decisamente simbolico, anche perché accostati ai tristi pensieri dell’esule che volano verso l’ignoto.
Nelle due strofe centrali, al contrario, Carducci, descrivendo l’atmosfera di festa del giorno di San Martino (11 novembre) in un paesino di campagna, cerca di evocare immagini confortanti, di pace e calma, per esorcizzare le inquietudini esistenziali simboleggiate qui dal mare in tempesta: in particolare, il vino e il fuoco sono simboli di vitalità, di convivialità e di quiete domestica. Nel “borgo” (v. 5), rappresentato nel momento seguente alla vendemmia, quando il mosto che fermenta diffonde il suo odore pungente nelle strade, si ritrovano i valori morali tipici di un passato ormai perduto per sempre. Il netto cambiamento di tono è chiaramente esplicitato dalla forte congiunzione avversativa “ma” all’inizio della seconda strofa. Anche la terza strofa, come la precedente, rappresenta una tranquilla scena domestica: una casa in cui è stato acceso il fuoco per cucinare. Il “cacciator” del verso 11, che contempla il tramonto e gli uccelli migratori, è certamente una trasposizione della figura del poeta con le sue inquietudini, che, alla fine, hanno la meglio, nonostante il tentativo di esorcizzarle con il rinvio a immagini solari e vitali. Si tratta di sentimenti tipicamente romantici, che il classicismo formale carducciano non riesce a stemperare appieno.
La struttura della poesia San Martino in cui, alla descrizione paesaggistica cupa, seguono scene conviviali per scacciare la tristezza, ricorda da vicino quella dell’ode del Soratte (I, 9) del poeta latino Orazio: i modelli classici appaiono sempre cari a Carducci.
Confronti
Il componimento che all’interno delle Rime nuove più rispecchia a livello formale di
procedimento San Martino è sicuramente un altro dei componimenti tra i più noti del poeta, ovvero…
Domande di verifica sono spesso basate sui confronti tra diverse opere e autori.
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Domande e Risposte
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GRAZIE MILLE
Grazie a te del commento Ziad! 😉
ma perchè non ci sono le analisi stilistiche? Forse come tutte le volte non ho guardato bene,però………………………….questa volta ho guardato bene. Potete rispondere
Ciao Marwa, cos’è che non trovi?
L’espressione “aspro odor” al v.7 non può essere considerata una sinestesia?
Ciao! Sì, possiamo tranquillamente ritenerla una sinestesia.
A presto 😉