Testo della poesia

1. Albe e notti qui variano per pochi segni.

2. Lo zigzag degli storni sui battifredi
3. nei giorni di battaglia, mie sole ali,
4. un filo d’aria polare,
5. l’occhio del capo guardia dallo spioncino,
6. crac di noci schiacciate, un oleoso
7. sfrigolìo dalle cave, girarrosti
8. veri o supposti – ma la paglia è oro,
9. la lanterna vinosa è focolare
10. se dormendo mi credo ai tuoi piedi.

11. La purga dura da sempre, senza un perché.
12. Dicono che chi abiura e sottoscrive
13. può salvarsi da questo sterminio d’oche,
14. che chi obiurga se stesso, ma tradisce
15. e vende carne d’altri, afferra il mestolo
16. anzi che terminare nel pâté
17. destinato agl’Iddii pestilenziali.

18. Tardo di mente, piagato
19. dal pungente giaciglio mi sono fuso
20. col volo della tarma che la mia suola
21. sfarina sull’impiantito
22. coi kimoni cangianti delle luci
23. sciorinate all’aurora dai torrioni,
24. ho annusato nel vento il bruciaticcio
25. dei buccellati dai forni,
26. mi son guardato attorno, ho suscitato
27. iridi su orizzonti di ragnateli
28. e petali sui tralicci delle inferriate,
29. mi sono alzato, sono ricaduto
30. nel fondo dove il secolo è il minuto-

31. e i colpi si ripetono ed i passi,
32. e ancora ignoro se sarò al festino
33. farcitore o farcito. L’attesa è lunga,
34. il mio sogno di te non è finito.

Parafrasi affiancata

1. [In carcere] le albe e le notti si differenziano per pochi particolari.
2. Il movimento degli stormi d’uccelli attorno alle torri di guardia
3. nei giorni di guerra, mia unica possibilità di movimento,
4. un filo d’aria ghiacciata,
5. lo sguardo del capoguardia dallo spioncino,
6. il rumore che si fa quando si schiacciano le noci,
7. lo sfrigolio dell’olio (=oleoso del v. 6) della cucina,
8-9-10. veri o presunti girarrosti, – ma, se mentre dormo m’immagino ai tuoi piedi, la paglia diventa oro, la lanterna dalla fiamma di colore rosso è un focolare.

11. Questa epurazione dura da sempre, senza un perché.
12. Si dice che chi sconfessa la propria fede e ne sottoscrive un’altra
13. può salvarsi da questo sterminio di oche;
14. che chi rimprovera se stesso, ma tradisce
15. e vende la pelle altrui, afferra il mestolo [dei carnefici]
16. anziché finire nel paté
17. destinato agli Dei tirannici.

18. Lento di mente, coperto di piaghe
19. a causa del mio pungente giaciglio, mi sono fuso
20. con il volo di una tarma che la mia suola
21. spiaccica sul pavimento,
22. con i giochi di luce – simili a kimoni variopinti
23. che l’aurora disegna sulle torri,
24. ho annusato nell’aria l’odore di bruciato
25. delle ciambelle dolci proveniente dai forni,
26. mi sono guardato attorno, ho creato
27. arcobaleni su orizzonti di ragnatele,
28. e ho immaginato petali sui tralicci delle inferriate,
29. mi sono alzato, sono crollato
30. dove un minuto dura un secolo –

31. e i passi e i colpi si ripetono,
32. e ancora non so se al festino
33. sarò vittima o carnefice. L’attesa è lunga,
34. il mio sogno di te non è finito.