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bello, molto bello e veramente interessante
Ho letto il romanzo ed ho visto il film, belli entranbi. La figura del nobile kostantin ricorda quella del maggiore tedesco che nel film ” il pianista” regala il suo cappotto al protagonista. E’ grazie a tedeschi come questi che la Germania ha serbato la dignità. Purtroppo insieme ai Rommel c’erano anche molti Priebke, che, secondo me, dovrebbe essere sepolto nel mar Baltico, dopotutto lui è nato da quelle parti. Era un cittadino tedesco e mi sembra ridicolo questo negazionismo
Il romanzo, appartenente alla “trilogia del ritorno” è stato per me che l’ho scoperto e letto solo recentemente, un vero squarcio illuminante nella mia mente e nella mia sensibilita umana, verso un popolo -quello tedesco- che ho sempre considerato troppo rigido e freddo. Anche in questo popolo esistono tante differenze al propio interno, esattamente come in tutti i popoli.Anche se continuo a pensare che la vera grande differenza tra il nostro e il popolo tedesco consiste sopratutto nel fatto che -rispetto a quell’immane , grandissima, apocalittica tragedia della II guerra mondiale, voluta (al pari della prima) sopratutto (se non solo) dal popolo tedesco, consiste -dicevo- nel fatto che il popolo italiano a fatto i conti con la dittaura che l’ha governato (e che ha voluto approfittare del momento apparentemente favorevole per scendere in guerra) contrariamente allo spirito di non belligeranza della maggior parte degli italiani), e ha pagato duramente con la tragedia della guerra civile- la sua supina accettazione (anche se con qualche resistenza , vedi il “fenomeno” dei fuoriusciti) e ha fatto nel corso del periodo della liberazione e nel dopoguerra una vera e propria revisione totale dei fatti e dei comportamenti di tutto il popolo e dei governanti, giungendo almeno ad una critica di se stesso. Mentre il popolo tedesco (salvo una limitata e sparuta elite intelettuale) non ha mai fatto un opera di revisione critica e non ha mai messo in discussione la quasi assoluta accettazione degli ordini del furher (convalidando in mè la convinzione che il popolo tedesco ha sopratutto bisogno -per la sua indole e la sua storia- di avere una guida forte che gli indichi perentoriamente che cosa fare , qualsiasi cosa gli venga ordinato di fare. Ma come dicevo all’inizio tutto questo è apparso solo dopo la tragedia della guerra (cioè dopo 55 milioni di morti …)e solo -a mio avviso- in un limitato settore del popolo tedesco … ma benvenga anche questo se può portare ad una evoluzione della critica e della sostanza dei rapporti umani…
La sola cosa