Introduzione

Tancredi e Ghismunda è una delle novelle più particolari e tragiche del Decameron di Giovanni Boccaccio, considerando il tono invece spesso comico o comunque allegro e lascivo della maggior parte delle novelle che vi sono contenute. La novella è la prima della quarta giornata, dedicata agli amori dall’esito tragico, tema scelto non a caso dal re della giornata, Filostrato, il cui nome fonde due parole greche traducibili come “sconfitto da Amore”. Il Decameron è la più importante opera in prosa della letteratura italiana medievale e Giovanni Boccaccio è giustamente considerato il primo grande scrittore italiano, dal quale si inaugura poi la grande tradizione della prosa italiana. La cornice dell’opera vede dieci giovani, sette donne e tre uomini, che abbandonano la Firenze del Trecento, nel pieno dell’epidemia di peste nera, per ritirarsi in una villa in campagna. Decidono di ingannare il tempo narrando novelle ed eleggendo ogni giorno un re o una regina, responsabili della scelta del tema della giornata.

Tancredi e Ghismunda è narrata da Fiammetta, pseudonimo che richiama la donna amata in gioventù da Boccaccio, Maria D’Aquino, che, dopo essersi lamentata della gravità del tema scelto da Filostrato, affronta l’argomento decidendo di raccontare una storia che avrebbe suscitato le lacrime ai suoi uditori.

Temi principali

Lo scontro, questa volta violento, tra un mondo nobile ma ormai vecchio e logoro e un mondo nuovo in crescita è il tema principale della novella di Boccaccio, che prende questa volta la direzione tragica. Gli ideali amorosi enunciati dall’eroina, l’uguaglianza e la mescolanza delle classi sociali, sono tutti temi legati ai nuovi ideali di vita borghesi in relazione all’amore, verso i quali Boccaccio propugna una dimensione ideale. Il principe Tancredi espone invece istanze legate agli ideali aristocratici medievali, che vedono l’onore familiare e di stirpe posto sopra ogni altro valore. Sono, non a caso, i valori egualitari e libertari rivendicati da Ghismunda a rendere il padre folle di gelosia e spingerlo a ordinare l’uccisione truce di Guiscardo, considerato il responsabile, oltre che di un rapporto amoroso non avvalorato dal matrimonio, anche di una sovversione della scala sociale.