Testo della poesia
M’illumino
d’immenso
Parafrasi affiancata
Per la parafrasi rimandiamo direttamente al Commento
Parafrasi discorsiva
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Figure Retoriche
Il componimento si fonda su una sinestesia
Analisi e Commento
Mattina viene composta da Ungaretti il 26 gennaio 1917 ed entra a far parte della sezione Naufragi dell’opera L’Allegria (che esce nell’edizione definitiva il 1931).Il componimento è sicuramente uno dei più famosi dell’intera raccolta in virtù della sua forte natura sincopata che è la caratteristica fortemente innovativa di tutta L’Allegria.
L’innovazione metrica e linguistica di Ungaretti è qui nell’esempio più evidente, il quale ci appare come un caso limite. Due versi di breve respiro che offrono al lettore, al di là dell’interpretazione tematica del testo, l’esempio più lampante della nuova lingua del poeta. Una lingua fortemente sincopata che si riduce all’essenziale, al frammento della parola scavata ed esatta. La metrica di Ungaretti chiude dunque, perlomeno nella raccolta L’Allegria, con le forme tradizionali della letteratura italiana, che faceva un maggior utilizzo di versi più ampi come l’endecasillabo e il settenario, e si adatta alla situazione di guerra ed al nuovo secolo alla ricerca di nuove cifre espressive.
La poesia Mattina tutta, si fonda, a livello retorico, su una sinestesia, e la sua peculiare brevità non può che produrre una forte enigmaticità, da cui derivano necessariamente diverse interpretazioni. Prima di riportarne una autorevole, possiamo limitarci ad osservare il carattere epifanico di Mattina. Nel sole che sorge sulle trincee cogliendo i soldati al fronte, infatti, possiamo vedere un messaggio di vita, un’improvvisa epifania.
Di seguito l’interpretazione del critico Romano Luperini:
La comprensione della poesia richiede di soffermarsi sulla particolare valorizzazione del titolo, indispensabile all’interpretazione corretta del significato: lo splendore del sole sorto da poco trasmette al poeta una sensazione di luminosità che provoca immediate associazioni interiori ed in particolare il sentimento della vastità. M’illumino d’immenso significa appunto questo: l’idea della infinita grandezza mi colpisce nella forma della luce. L’intensità della poesia si affida anche alla sinestesia su cui è costruito il testo, oltre che al perfetto parallelismo fonico-ritmico dei due versicoli, aperti da una elisione, costituiti da due ternari e ruotanti attorno a due termini comincianti per i e terminati per o.
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Tre semplici parole che descrivono perfettamente questa poesia: Semplice ma complessa.
Ha un grado d’apertura molto elevato Danilo. Sì, come dici, semplice ma complessa ;).
che poesia raga
4 parole e una marea di emozioni!!… semplice ma efficacie
Verissimo nihal. Ungaretti è come sempre potentissimo ;).
l’universo dietro 4 parole…fantastico!!!
Vero Elena… un saluto! 😉
Bella poesia, semplice e allo stesso tempo enigmatica. Piacevole anche l’analisi, ottimo lavoro
Grazie del commento Roberto. A presto 😉