Categoria: Letterature comparate

Saggio critico: "Il potere della lettura tra Mr Pip e Great Expectations" Parte Terza

Alla fine, infatti, questo accade: si crea un mondo e nemmeno un grammo di piacere della lettura viene perso. I personaggi fittizi del libro diventano, per i bambini di Mr Watts, più veri delle persone reali. Tutto questo si giocherà, poi, anche in un equivoco (che sfocerà nella tragedia) tra la realtà e la finzione. […]

Saggio critico: "Il potere della lettura tra Mr Pip e Great Expectations" Parte Seconda

Tornando alla questione del nome, è molto importante e, si vedrà verso la fine del romanzo [Mr Pip], il senso spregiativo in cui un nome viene o non viene utilizzato: solo la mamma di Mathilda, una bambina della scuola, infatti, continuerà nonostante tutto a chiamare Mr Watts con il suo nomignolo “Occhi a palla”. La questione […]

Saggio critico: "Il potere della lettura tra Mr Pip e Great Expectations"

A Silvia Albertazzi Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo. Rodari Come mai nessuno impara quel che dovrebbe, Sir Jasper? Woolf Mr Pip di Lloyd Jones è la riscrittura di Great Expectations (Grandi speranze) di Charles Dickens. O meglio, prende senz’altro le mosse da Great Expectations: […]

Saggio critico: "Figure genitoriali in Virginia Woolf e Gadda" Parte Sesta

Così, diciamolo con Gide, «mi aggrappo a questi fogli come alcunché di fisso tra tante cose sfuggenti»57. Questo tratto, di cui parlavamo prima, trasposto in letteratura (o in pittura o in musica) di cui si parlava prima, può infatti (e lo è il più delle volte) essere un’ossessione, una paura, una delusione, qualcosa di cui […]

Saggio critico: "Figure genitoriali in Virginia Woolf e Gadda" Parte Quinta

Nient’altro rimane, allora, dopo il fulmine di questo dio, di questo Thina che non fa nient’altro che punire scaricando fulmini e saette addosso a chiunque. Niente resta e poi, «si sapeva benissimo che cosa sarebbe arrivato dopo tutta la fatica e l’inutilità, dopo la guerra e la pace e lo spaventoso dolore; in fondo a […]

Saggio critico: "Figure genitoriali in Virginia Woolf e Gadda" Parte Quarta

Già nel racconto Confession d’une fille, incluso nei Plaisirs et le jours, si nota questo sentimento di colpa nei confronti della madre; e quello che a noi interessa segnalare tenendo in conto l’analisi che di questo fa Stefano Ferrari, è che «questa necessità di Proust di riparare al sentimento di colpa passa attraverso il cliché […]

Saggio critico: "Figure genitoriali in Virginia Woolf e Gadda" Parte Terza

Infatti, il padre, è un personaggio fortemente narcisistico e, al contrario della moglie, tutto concentrato su di sé, sulla sua carriera, sui suoi studi, sui suoi libri. Un uomo preoccupato solo della sua fama, della sua notorietà, della carriera. Un uomo che ha avuto fortuna, un docente che si impegna senz’altro nella sua professione ma […]

Saggio critico: "Figure genitoriali in Virginia Woolf e Gadda" Parte Seconda

Anche senza voler fare affermazioni assolute è innegabile che la scrittura, come l’arte in generale, si nutra anche di qualche cosa che abbiamo dentro. La scrittura è, talvolta, un metodo, un’arma di difesa e d’attacco per combattere con lo «spaventoso nemico di sempre – quell’altra cosa, quella verità, quella realtà» che terrorizza e spaventa, perché «sfida […]

Saggio critico: "Figure genitoriali in Virginia Woolf e Gadda"

Ti devo tutto, ti voglio bene con tutta l’anima,   ma da qualche giorno sono assillato dall’idea di ucciderti. Roscioni Raramente il cuore arriva alla tomba illeso. Woolf Dal diario di Virginia Woolf: 28/novembre/1928: Compleanno di papà. Avrebbe avuto 96 anni, sì, 96 anni oggi; e avrebbe potuto avere 96 anni come altre persone che abbiamo […]

Il male di vivere: Montale, Proust, Leopardi - Apparato di note

1 Eugenio Montale in Storia letteraria d’Italia, Il Novecento, Tomo II(a cura di) G. Luti, Piccin Nuova Libraria, Padova, 1993, p. 859 2 Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto, (a cura di) Mondadori, Milano 1998, p. 889 3 Giuseppe Galli (a cura di), Interpretazione e autobiografia, Marietti, Genova 1989, p. 124 4 Cfr. Federico […]

Il male di vivere: Montale, Proust, Leopardi - Parte Terza

“Amore mio, tu sei presente” scrive Nabokov, e quell’ “amore mio” è presente, sta nel sogno, nel ‘povero cuore’ di Leopardi e nel ‘tempo ritrovato’ di Proust. Quell’ “amore mio” che Nabokov scrive anni dopo Proust e Leopardi è quello davanti alla cui maestà si sta come davanti alle rose del Bengala, come davanti a […]

Il male di vivere: Montale, Proust, Leopardi - Parte Seconda

Il problema del sogno è l’irrealizzabilità e, soprattutto, la solitudine: si sogna ma si è soli. “Si vive come si sogna: perfettamente soli”5 scrive Conrad nel suo Heart of darkness, ed è così. Quel sogno di cui si parlava prima è sì universale e di tutti, ma il sognatore, l’uomo, nel sognare è perfettamente solo. E solo […]

Il male di vivere: Montale, Proust, Leopardi

“Spesso il male di vivere ha incontrato il mio povero cuore nel tempo”. Montale, Leopardi e Proust, che cosa li accomuna se non il male di vivere, la tristezza e il loro povero cuore malandato attraverso il tempo? “L’argomento della mia poesia”, ha detto Montale in un’intervista, “è la condizione umana in sé considerata. Ciò […]